Curiosità: Ermitage, i gatti custodi

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Adesso i custodi a quattro zampe godono di un servizio di alta qualità, degno di una ‘famiglia reale’: hanno una cucina apposita che prepara loro il cibo e anche un piccolo ospedale.
 

Studenti del Derzhavin, tutti quanti voi siete sicuramente stati, o avete intenzione di andare, a visitare l’Ermitage.
Lo storico museo situato a due passi dalla Prospettiva Nevskij non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno dei più conosciuti e visitati al Mondo, anche per la bellezza della sua sede, il Palazzo d’Inverno, che per oltre due secoli ospitò le famiglie reali dell’Impero russo.
 
Forse, però, non tutti voi sapete una curiosità che rende il museo ed il palazzo stesso ancora più unico nella sua specie: all’Ermitage, infatti, non lavorano solo esseri umani, ma anche una settantina di gatti.
 
Curiosità: Ermitage, i gatti custodi
 
Eh si, i felini non sono soltanto i benvenuti all’interno della struttura, ma godono di un vero e proprio status di lavoratori residenti: i loro alloggi si trovano nel seminterrato, ma la loro attività di custodi viene svolta anche al pianterreno e nel cortile. In passato era possibile vederli anche nel bel mezzo delle gallerie d’arte!
 
Vi starete certamente chiedendo il perchè di una situazione così inconsueta: i motivi vanno ricercati nella vita delle antiche famiglie zariste.
Pietro il Grande portò con se un gattino tornando da un viaggio in Olanda nel 1703. Forse per questo motivo sua figlia Elisabetta, una volta salita al trono, ordinò che le fosse inviato a corte un ‘esercito’ di gatti per dare la caccia ai topi.
Da quel momento ebbe inizio l’usanza che ad ogni bambino della famiglia imperiale fosse regalato un micio di cui prendersi cura. I gatti diedero vita ad una discendenza e ‘conquistarono’ il Palazzo d’Inverno.
 
Curiosità: Ermitage, i gatti custodi
 
Dopo la fine dell’Impero, il regime sovietico non prese alcun provvedimento per sradicare dal palazzo i pelosi inquilini, e anzi a Leningrado ne arrivarono di nuovi dalle altre parti della Russia per contrastare la nuova emergenza topi verificatasi nel corso dell’assedio della città da parte dei tedeschi.
 
Adesso i custodi a quattro zampe godono di un servizio di alta qualità, degno di una ‘famiglia reale’: hanno una cucina apposita che prepara loro il cibo e anche un piccolo ospedale.
 
Come si può vedere sul sito del museo, l’Ermitage organizza ogni anno dal 1999 con successo il ‘Day of the Hermitage Cat‘, in cui i visitatori del museo possono recarsi nei sotterranei e vedere la ‘residenza’ dei 70 custodi.
 
Curiosità: Ermitage, i gatti custodi
 
E tu, hai visto un gatto durante la tua ultima visita all’Ermitage?